Il 2008 è per la cappella un anno di svolta. Il 24 gennaio la Fondazione Gaiani sottoscrive ufficialmente gli accordi con i diversi partner coinvolti nel supporto economico e scientifico per il grande restauro delle pitture murali e affida l’incarico dei lavori ad Anna Lucchini, coadiuvata da una vasta squadra di collaboratori. Trascorsi tredici mesi di indagini scientifiche preliminari, svolte in stretta cooperazione tra scienziati e restauratori, l’intervento può iniziare, mirando insieme alla conservazione dell’opera e al recupero di ogni sia pur minimo frammento originale, eseguito con tempere a uovo e a olio, colori preziosi come lacche, oro, argento e stagno: dalle tracce delle bardature dei cavalli alle finiture dorate delle vesti, dalle armature dei cavalieri agli sfondi oro e al manto erboso. E così recuperare preziosi dati tecnici, dalle pontate alle giornate necessarie all’esecuzione, all’individuazione dei “patroni” e delle complesse tecniche esecutive. Dopo sei anni di lavoro “chirurgico” con ultrasuoni, laser, nanoparticelle, sorgenti luminose on demand, il tutto abbinato all’altissima competenza e capacità di intervento dei restauratori, si è così potuto raggiungere il traguardo auspicato: la restituzione al pubblico della Cappella di Teodolinda.