Altre Chiese

San Michele

San Michele

Distrutta nel 1921 per l’apertura di piazza Carducci, San Michele era una delle più venerate chiese di Monza, risalente forse all’età longabarda. Piccola e a navata unica, ospitò nel 1128 l’incoronazione di Corrado III di Svevia. Intorno al 1320 un pittore riminese vi dipinse un ciclo di affreschi dedicato alla Vergine. Ne restano due scene, scampate alla distruzione dell’edificio. La prima, una Dormitio Virginis, è ora in Santa Maria degli Angeli. L’altra, di grandi dimensioni e nota come Messa di san Michele, è invece esposta in museo, a testimoniare la vitalità dei cantieri pittorici monzesi d’inizio Trecento e la ripresa in età viscontea del culto di Teodolinda. Per tradizione la regina è identificata nella figura femminile vestita con un sontuoso mantello e cinta da una corona che affianca la Vergine nella sfilata di santi, capeggiati dall’arcangelo Michele, raffigurati nell’atto di assistere a una messa offìciata da due diaconi. Nonostante la semplicità dell’impianto, il significato del dipinto resta oscuro. Interpretato in passato come rievocazione dell’apparizione della corte celeste alla consacrazione della grotta di San Michele sul Gargano, il santuario più venerato dai Longobardi, che estendevano i loro domini fino al sud Italia, è stato poi letto come raffigurazione della messa di Ognissanti o di una messa per i defunti alla presenza dei sovrani longobardi , in base a un brano della Legenda Aurea. Da un altro passo dello stesso testo deriva anche la recente proposta di vedervi un’evocazione dell ‘ultima messa della Madonna prima della morte, alla presenza degli eletti.