Museo e Tesoro

I Visconti

L’età viscontea: 1277-1447

La prima parte del percorso è dedicata al rapporto tra il Duomo di Monza e i Visconti e copre un arco temporale che va dal 1277, quando questa potente famiglia si impossessò di Milano, al 1447, anno della morte del duca Filippo Maria.

Il materiale esposto presenta in modo mirabile questo delicato snodo storico, chiarendo il legame dei Visconti con la Basilica di San Giovanni, nell’intento sia di affermare in modo stabile il loro potere su Monza, sia di sostenere la discendenza del loro casato dai Longobardi, onde ribadire la piena legittimità del potere conquistato.
Ad accogliere il visitatore è un ritratto di Giovanni Visconti, l’arcivescovo e signore di Milano che nel 1345 ottenne la restituzione del Tesoro del Duomo, trasferito nel 1324 presso la corte pontificia ad Avignone. A ricordare l’evento è la pergamena con l’inventario dei preziosi oggetti recuperati, esposta in una teca accanto a una copia della Corona Ferrea e alla Bibbia di Alcuino, un codice realizzato nel IX secolo nello scriptorium di Tour, scelto per alludere ai legami del sacro diadema con la cultura carolingia. Oltre la teca, due ante dell’organo della basilica, dipinte all’inizio del Cinquecento dalla bottega dei De Donati, presentano la scena della Restituzione del Tesoro, che alcuni inservienti dispongono sull’altare maggiore della chiesa, al cospetto di Giovanni Visconti e di san Giovanni Battista.

La parete di fronte è dedicata a Matteo da Campione, l’architetto e scultore che tra il 1360 circa e il 1396 progettò e realizzò la facciata del nuovo edificio, lo scomparso fonte battesimale e il pulpito che ancora troneggia nella navata centrale. A testimoniare questi interventi sono presentate diverse lastre con decorazione geometrica, figure di santi, simboli religiosi e profani, e alcune testine che decoravano in origine la sommità dei gugliotti della facciata.

Non manca, anche qui, un richiamo a Teodolinda e alla devozione tributatale dalla popolazione di Monza, ricordata da una teca contenente i resti ritrovati nel 1941 nel sarcofago in cui le spoglie della Regina erano state traslate nel 1308 e, più avanti, da un grande affresco raffigurante la Messa di San Michele, dove appare, tra i personaggi effigiati, anche la sovrana longobarda. Accanto a questo dipinto sono collocati un frammento di affresco raffigurante la Crocifissione, attribuito a Michelino da Besozzo, lo Stocco di Estorre Visconti, ritrovato con la sua mummia in una tomba nel chiostrino, e alcune oreficerie tardo gotiche e rinascimentali, tra le quali svetta un capolavoro come il Calice di Gian Galeazzo Visconti.